Nell’attuale momento storico post-pandemico, la scuola si trova di fronte a sfide nuove, contemporaneamente educative e sociali, per la necessità di integrare anche studenti fragili, per garantire un buon livello formativo a tutti, a fronte di classi sempre più variegate, per supportare ragazzini le cui famiglie, in numero sempre maggiore, non sono spesso in grado di fornire un adeguato sostegno ai propri figli, a maggior ragione quelli più vulnerabili.
Inoltre, in una fase economica in cui il fenomeno inflattivo ha reso necessaria una riduzione delle spese dei nuclei a reddito inferiore, molti genitori sono costretti a rimanere più a lungo al lavoro, demandando di fatto a enti e persone esterne alla famiglia, la gestione totale del tempo del figlio, spesso sino all’ora di cena.
Per un sostegno concreto alle famiglie, per fornire spunti nuovi, adeguato supporto e giusti stimoli al percorso formativo di tutti i minori, anche quelli con disabilità fisica, deficit cognitivo o disagio sociale, per favorire la piena comprensione ed accettazione della diversità come forma di ricchezza nelle tante possibili espressioni di vita, lo Sport diventa uno strumento pedagogico molto efficace e un’occasione di reale uguaglianza, di integrazione nella sana competizione.
Per questo, la Fondazione Anna Mattioli ha ritenuto di investire risorse ed energie in un progetto che poggia sulle straordinarie possibilità che la promozione dello sport e della pratica sportiva offrono nel concorso al rafforzamento delle radici più deboli della nostra società e nel contrasto a fenomeni di emarginazione sociale.
L’attività è stata programmata in coincidenza con l’anno scolastico 2023-24 e si articola secondo tre principali linee progettuali, che coinvolgono tre Scuole di Parma: I.C. Micheli, I.C Ferrari e I.C. Salvo D’Acquisto.
Per agevolare il superamento delle barriere che sovente impediscono la pratica sportiva, abbiamo ritenuto di fornire gli Istituti scolastici individuati di ausili utili ad agevolare ed incoraggiare la pratica dell’attività sportiva anche da parte degli studenti fragili.
Inoltre, d’intesa e in collaborazione con CSV Emilia e il Consorzio di Solidarietà Sociale, la Fondazione ha deciso di
seguire tre bambini affetti da fragilità intellettiva o disturbo dello spettro autistico, uno per ciascuno dai tre
Istituti, perché siano sostenuti nell’attività sportiva anche oltre l’orario scolastico, assistiti personalmente, per
l’intero anno, da tutor appositamente formati.
In un contesto come l’attuale, diventano estremamente importanti anche le attività extracurricolari, sempre più frequentate dai ragazzi e sempre più viva è dunque la richiesta di didattiche e metodologie che abbattano le difficoltà linguistiche, le differenze di preparazione di base, la diversa provenienza economico sociale. D’altro verso occorre trovare, anche per le attività curricolari, nuove modalità di insegnamento, che tengano conto della varietà delle classi e della minore predisposizione agli strumenti classici, come la lettura.
Ecco perché la Fondazione Anna Mattioli ha deciso di proporre anche un percorso sperimentale di co-progettazione, nel quale lo Sport diventi anche il veicolo per trattare tematiche come inclusione e vita in gruppo, nonché veicolo per l’insegnamento anche di altre materie.
L’obiettivo è quello di sfruttare l’appeal dello Sport per trasmettere le materie tradizionali, per fornire stimoli ad una didattica nuova, sperimentale, di per sé stessa interdisciplinare. Ci aspettiamo di coinvolgere due classi per Istituto e di creare per ogni scuola una struttura informale di insegnanti e genitori che, nei prossimi anni, possa estendere il metodo alle altre classi. La creazione poi di un comitato scientifico interdisciplinare garantirà di poter certificare l’esperienza e, successivamente, diffonderla.